Paradossalmente ma non troppo-Mostra
Si inaugura sabato 3 ottobre 2015 alle ore 18,30 allo Spazio Libero 8, Alzaia Naviglio Pavese, 8, la mostra personale di pittura di Antonio Cogliano intitolata (paradossalmente ma non troppo) “Sculture da parete”, a cura di Virgilio Patarini. In esposizione una quindicina di opere, ovvero una selezione della produzione degli ultimi anni dell’artista modenese, tutta incentrata sulla ricerca della materia allo stato puro. La mostra proseguirà fino al 16 ottobre, visitabile tutti i giorni dalle 15,30 alle 19, ad ingresso libero.
Antonio Cogliano: Quadri come bassorilievi
La pittura di Antonio Cogliano si pone criticamente e consapevolmente sulla scia dell’Informale nella sua declinazione più spiccatamente europea, ovvero quella di Alberto Burri, Riopelle, Dubuffet, Fautrier, Tapies, un’arte che non solo rinuncia in via definitiva da una parte alla rappresentazione “visiva” della realtà e dall’altra ad ogni rappresentazione astratta geometrica, ma che pone proprio nella “materia” il suo fulcro nevralgico, facendo a tutti gli effetti “pittura” con materiali extra-pittorici e portando la pittura stessa ai confini (e oltre) con la scultura.
In effetti tutte le opere di Antonio Cogliano, esattamente così come quelle dei summenzionati grandi maestri dell’Art Informel, sono a tutti gli effetti dei veri e propri bassorilievi. La realtà non viene più rappresentata, ma fa irruzione direttamente nell’opera. L’opera non raffigura più qualcosa di altro da sé, ma è semplicemente: significato e significante coincidono.
In Cogliano poi tutto questo si declina con eleganza e misura, con una predilezione per opere monocrome, spesso bianche, che sortiscono un doppio esito: da una parte una grande armonia ed eleganza complessiva, dall’altra una massima attenzione data proprio alla materia stessa, ai rilievi, all’aggettanza delle superfici e dei diversi materiali utilizzati. E così il disegno dell’opera è determinato dalla trama di ombre che le parti in rilievo proiettano sulla superficie e la dimensione tattile prende il primo posto rispetto a quella visiva. Dunque, così come i quadri di Cogliano sono in realtà sculture, allo stesso modo occorrerebbe sottolineare che non sono opere da guardare ma da toccare.
Virgilio Patarini
Antonio Cogliano nasce nel 1946 a Gesualdo in provincia di Avellino e risiede a Modena dal 1948. La sua vita e la sua carriera si divide in due parti: fino al 2000 è stato prima direttore di produzione in un azienda tessile, e successivamente ha aperto un suo maglificio occupandosi della parte creativa delle collezioni e della parte commerciale esponendo i suoi prodotti in numerose fiere italiane e straniere: Milano, Parigi, Colonia, Copenaghen, Mosca, Madrid, Elsinki, Dusseldorf. Dal 2000, dopo la chiusura della sua azienda, inizia l’attività artistica, utilizzando diverse forme d’arte, dal legno al ferro saldato, sperimentando diverse composizioni e materiali di riciclo, fino ad arrivare alle recenti opere, con abbinamenti di diverse materie, resine, tempera e collanti vari. Presente in numerose e qualificate rassegne d’arte, numerosi magazine, riportano recensioni del suo operato artistico. Le sue opere figurano in raccolte pubbliche e private. Ha partecipato a mostre e rassegne nazionali ed estere.