Autore: Artetremila

NON SO PERCHE’…..

Spesso,nei miei profondi silenzi,
mi sorprendo a parlare con te,
come se fossi presente,
luce brillante nella mia mente;
ad aprire il mio cuore,
sperando che tu possa capirne l’ardore,
mi sorprendo a confidare i miei segreti,
a raccontare i miei sogni,
a gridare i miei bisogni,
a te,
che sai tanto poco di me,
non so perche’….
forse è uno sfogo del cuore,
che ,nel suo bisogno d’amore,
si lascia trasportare dalla follia di avere e di dare,
ignaro dell’inganno che vi si puo’ celare,
o forse è il mistero
che stuzzica la mente
a smascherare il vero,
in te ,che par essere al mio cuore sincero,
o la piacevole illusione
di aver trovato chi puo’ guarire il mio cuore.
Mi sorprendo a parlare con te
e non so perche’…….

• Vivere
  Non c’è silenzio che non venga ascoltato
  non ci sono parole mai dette che non rimangano prigioniere del nostro cuore
  non c’è emozione che non rallegri il nostro animo
  non ci sono sogni che non conduchino i nostri pensieri in terre sconfinate e libere
  … non c’è amore sincero che il cuore non approvi
  non c’è amicizia leale che conviva con l’ipocrisia
  non esistono nobili valori se il nostro sguardo si perde nel nulla
  non esiste verità che non oltrepassi l’orizzonte della vita
  che ci insegni ad errare a fallire a soffrire a cadere a vivere
  a comprendere che nulla è più importante che vivere se stessi
  insieme agli altri in questo immenso spazio dell”universo

Miss Alda

Provo sempre fastidio
 quando mi accorgo

che mi fioriscono gli alluci.

E ho tolto gli specchi dalla mia casa,

per limitare la mia immagine ai tuoi occhi

e nuda mi sento vergognosa e vigliacca

come cittadina di un paese inutile

dove tutti guardano, ma nessuno vede.

Provo fastidio anche quando

le mie mani invecchiate

marciscono come rose da troppo recise

e fanno sesso con la mia anima

ipotizzando sceneggiature irreali

di un noi quasi film, quasi commedia,

quasi morte su litorali infiniti.

E tu mi vieni a dire che ti piace

la genialità della mia mente folle,

quando io per anni, in te, ho cercato

solo quel tanto di fisico

che riesce ogni volta a resuscitarmi,

a togliermi il respiro, a portarmi in cielo,

a darmi l’equiparazione divina,

che è il mio unico interesse civile.

Ah se tu sapessi quanto il mio corpo,

aggredito da costanti e irriverenti terremoti,

ti adora e ti brama!

Come se tu fossi miracolo,

nozze di Cana, trasmutazione,

fonte e cibo della mia follia.

Abner Rossi

(omaggio a Alda Merini)