The Chronicles of Wendells: La saga

«Un re in fuga.
Un regno in subbuglio.
Un principe che attende di conoscere il proprio destino.
Nell’immaginario regno dei Wendell s’intrecciano in una intricata tela di avvenimenti i segreti e le gesta di un futuro sovrano e della sua corte, tra avide cospirazioni di potere e violente passioni.
Un romanzo a puntate, una storia d’amore e di gloria.»
 
AlessandraPaoloniPer ulteriori informazioni::

A Monte Carlo di Giulio Buonanno

Copertina  A Monte Carlo

Leggendo “A Monte Carlo” di Giulio Buonanno, piuttosto che trovarsi di fronte al solito giallo-noir, si ha l’impressione netta di una sentita e accorata promozione all’accoglienza, alla comprensione e all’aiuto, morale e materiale per lo straniero, l’immigrato, il rifugiato politico da qualunque nazione proveniente, accompagnandolo all’integrazione nel nostro tessuto sociale o, comunque, a renderlo autonomo e libero di esercitare il suo bisogno e desiderio di libertà e di scegliere la sua strada. Un altro aspetto, molto lodevole, del romanzo è quello di esaltare e promuovere la bontà verso il prossimo, seguendo i dettami biblici e religiosi della morale cristiana. Questi sono i principali meriti dell’autore, in un periodo storico molto complesso come quello attuale, di crisi esistenziale profonda e di rivolgimenti politici e sociali dell’intera umanità. Il libro, infatti, narra la storia di due giovani desiderosi di libertà una, Carmela, di etnia sicula che si sente costretta e limitata da usi, costumi e tradizioni ormai obsoleti e invisi ai giovani d’oggi, l’altro, Ahmed, perché è un perseguitato politico proveniente da uno stato africano in pieno regime rivoluzionario, dove le libertà personali non esistono da tempo immemorabile. Il viaggio verso la libertà porta questi due giovani dalla Sicilia a Monte Carlo, noto paradiso fiscale, economico, finanziario e sociale d’Europa,  e li vedrà coinvolti, incolpevolmente, in episodi delittuosi. Questi ultimi, in ogni modo, sono espressione del male e della cattiveria perversa degli uomini che, trovandosi sempre allo stato latente in ogni essere umano, spesso esplodono prepotentemente e si riversano a danno dei propri simili. Nella narrazione, sostanzialmente poliziesca e investigativa, si notano alcuni intermezzi amorosi e altre apprezzabili pause poetiche che evidenziano la vena di fondo e il substrato lirico che influenzano l’espressione letteraria di questo autore. In conclusione, il libro è gradevole e interessante, non soltanto per l’ordito narrativo oltre a essere moralmente e socialmente utile.

 

Vittorio Sartarelli

Scrittore

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Il calore e la paura

Una nuova pubblicazione di Anna Bonarrigo ” Il calore e la paura”

“La passione, un’energia che spinge oltre il limite della volontà. Cio da cui siamo attratti e spesso ciò che temiamo, è li che la passione prende il sopravvento, è li che siamo preda del suo volere.

” Il calore e la paura” inchioda le antisesi e le sublima in un sodalizio inebriante, trascina e intreccia anima e mente, pensiero e sogno, sentimento e tormento in un affascinante mosaico nei colori decisi delle sue liriche ed emozionanti prose narrative da rivicere in ogni loro intrigante immagine. Un audace viaggio dentro la passione, nel vortice dell’energia vitale ed impetuosa che seduce e travolge la volontà.

 

 

Prefazione al mio secondo libro: Pensieri minimi e massime, Photocity, 2012

Questa breve raccolta di pensieri non ha, come spesso accade in opere compilative di aforismi, un intento filosofico, o sociologico o satirico. Non è un trattato organico: la sua brevità e la sua insistenza su pochi temi le danno più l’aspetto di una serie di annotazioni spontanee, del tutto casuale ed estemporanea. Il tono è austero, lontano dall’ironia, dal gusto per il paradosso, dal compiacimento per il calembour.

Gli enunciati sono sentenziosi e lapidari, eppure spesso pervasi da una mitezza d’animo, da una fede, da un candore, che in qualche modo ne temperano il taglio perentorio e apodittico.

Gli argomenti “filosofici”trattati, tanto speculativi quanto etici, ossia felicità e dolore, amore e morte, funzione consolatoria e edificante dell’arte, senso del tempo, rispetto umano e percezione del trascendente, sono chiaramente informati e illuminati da una formazione cristiana.

Il tema centrale della raccolta è però la poesia di cui l’autore cerca di definire l’essenza, indagandone, con acuto intuito e sincero trasporto, le segrete forze generatrici, le caratteristiche, lo sviluppo, le finalità, individuando nel compiersi del processo comunicativo il suo più autentico senso.

Ben quarantotto aforismi sul totale di ottantotto trattano specificatamente di poesia, ora con note brevi e folgoranti, ora con riflessioni più ampie e articolate.

In certi passaggi, parlando di poesia, Marcuccio fa della poesia.
Il tono da enunciativo diviene lirico come negli aforismi quarantasette (“Il silenzio parla al poeta e il poeta osserva anche nel buio.”) e ottanta (“Il poeta è cultore di sogni e ne raccoglie pezzi di cielo.”) o anche nel quarantotto che inizia con una penetrante sequenza di aggettivi riferiti all’ispirazione “misteriosa, inconscia, fuggitiva e spiazzante” e che si chiude con un’autocitazione. Altrove (aforisma settantasei), secondo la concezione platonica, rivendica la natura divina, magica, della poesia e la funzione ancillare del poeta: “Siamo al servizio della poesia, la poesia non è al nostro servizio […]”. Che il poeta sia poi in qualche modo come un mago, un incantatore in grado di penetrare nella realtà reinventandone le forme viene teorizzato nell’aforisma ottantuno: “Scriviamo di una realtà come trasfigurata e, nel contempo, cerchiamo di porgere al lettore una speciale lente d’ingrandimento, che trasfiguri e ingrandisca allo stesso tempo”. Nondimeno nell’aforisma quarantuno rivendica alla poesia anche un ruolo ludico, che coinvolge necessariamente il poeta stesso e che si riaggancia al requisito della spontaneità, sovente reclamato come imprescindibile: “La poesia non è puro artificio, non è sterile costruzione ma piacere per gli occhi e per il cuore, qualcosa che ci meraviglia e ci colma
d’interesse, che ci spinge a ricercar nuovi lidi, dove far approdare questo nostro inquieto nocchiero che è il nostro cuore”.

Pensieri minimi e massime di Emanuele Marcuccio quindi, lungi dall’avere obiettivi trattatistici, si presenta piuttosto come opera a metà fra il manifesto della propria poetica e un diario interiore, costituendo un prezioso corollario alla sua produzione letteraria attraverso il quale è possibile entrare nell’animo e nella natura più riservata di questo scrittore emergente per conoscerne tanto gli aspetti umani quanto le motivazioni artistiche.

Luciano Domenighini   – Travagliato (BS), 23 marzo 2012

Libri Italiani
Brossura 47 Pagine
Edizione: 1
ISBN: 9788866822400
Editore: Photocity  Edizioni
Data di pubblicazione: Giugno, 2012

N. B. Tutti i lettori interessati potranno ordinarlo in libreria o direttamente sul sito della casa editrice, si fa prima.

http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=18665&formato=8549&page=8r 

I luoghi della memoria

Una raccolta di racconti di Adriana PEDICINI

Si avvale sempre del supporto della memoria, intesa sia come laboratorio atto a catalogare i dati dell’esperienza, sia come fucina capace di ricreare, evocandone il senso, i momenti della vita trascorsa, significanti l’esperienza personale o aventi valore universale, realmente vissuti o semplicemente immaginati, elaborati dalla fantasia o appresi dai racconti dei vecchi. Essa ci aiuta a recuperare antiche emozioni, addolcite dal fluire del tempo e arricchite di più mature consapevolezze, permettendoci di riviverle con nuove sensazioni. Anche i racconti più attuali sono in qualche modo depositari di pregresse universali esperienze, laddove il vero protagonista è da una parte il dolore del distacco, la lacerazione degli affetti interrotti, le difficoltà proprie dell’esistenza umana, dall’altra la forte volontà di appassionarsi alla vita, superando tutti gli ostacoli in una potente e tenace voglia di determinare almeno in parte il proprio destino.

LO ZERO POSIZIONE

Marco G. Dibenedetto pubblica per Mnamon un giallo appassionante, costruito intorno al maresciallo Giulia Anselmi, impegnata a risolvere il mistero di un delitto tra amici.La scrittura di Dibenedetto è semplice e diretta. I personaggi sono descritti con rigore nelle loro fragilità e nei loro punti di forza.Ne risulta una narrazione veloce, un meccanismo perfetto di colpi di scena e riflessioni che superano le barriere del romanzo di genere.

Tutte le informazioni su:

http://www.mnamon.it/thriller/lo-zero-posizionale/flypage.tpl.html

Polindromi

 

Venerdì 16 dicembre, ore 20.00
Elastico

PALINDROMI di MP5

ed. GRRRZETIC e serigrafato e rilegato a mano da STRANEDIZIONI

 

Un libro che è un libro ma anche una serigrafia ma anche un poster ma anche il contrario di tutto questo.

slide animation drink and noises.

Sarà presente l’autrice MP5

 

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PALINDROMI

Facciamo dei giri immensi per tornare al punto di partenza.

Una sequenza narrativa che non termina, che non inizia, che compie un eterno ritorno fatto di silenzi e linee decise.

Nessuna parola, ma immagini a canne mozze che si alternano senza respiro.

Distorsioni per occhi sbarrati costituiscono i palindromi delle tante storie raccontate nelle pagine del libro.

Pagine unite in una sorta di lunga fisarmonica dalle infinite possibilità immaginative. Scene, rapporti, dinamiche di forza e di potere si scontrano e si incontrano morendo e prendendo vita.

Come se nascere e morire non fosse abbastanza.

Una strada senza le indicazioni per il ritorno a casa.

 

 

http://www.mpcinque.com

http://www.grrrzetic.com/

http://www.stranedizioni.org/


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Elisa Visentini

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Spazio eLaSTiCo
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